Dal 2016 è permessa la coltivazione della marijuana legale, a casa per uso personale senza vendita e da parte di specifiche aziende per la commercializzazione. Le regole da seguire sono poche e semplici: acquistare solo semi o germogli certificati dall’Unione Europea e conservare i documenti dell’acquisto per non meno di 12 mesi. Fatto questo non è necessario notificare la coltivazione alle autorità, purché il limite di THC presente nelle piante sia inferiore allo 0,2%.
Vediamo insieme quali sono i materiali necessari per avviare una piccola coltivazione, in casa o all’aperto.
Fuori casa: l’outdoor
La pianta di cannabis sativa, anche in genetica legalizzata (cioè con contenuto di THC inferiore allo 0,2%) è rustica ed estremamente resistente alle intemperie e ai parassiti. L’unica accortezza da programmare per una coltivazione outdoor è l’insolazione: per crescere adeguatamente la pianta ha bisogno di molte ore di sole diretto. L’alta temperatura non la spaventa: basta provvedere ad un’irrigazione delicata, goccia a goccia, per tenere umido il terreno.
Le varietà per coltivazione outdoor crescono fino a 7 metri d’altezza, con raccolti abbondanti e facili da mantenere e conservare.
In casa: coltivazione indoor
In casa la situazione è un po’ diversa. Per garantire le ore di insolazione necessarie alla pianta e al buono sviluppo dei suoi principi attivi è necessario utilizzare delle lampade che imitano l’irraggiamento solare. Le più usate hanno lampade a LED, più economiche da gestire e con minor peso nella bolletta. Dovranno essere tenute accese per non meno di 18/20 ore al giorno.
Insieme alle lampade è possibile utilizzare un igrometro, per misurare e calibrare l’umidità della stanza, e un ventilatore, per assicurare il ricircolo dell’aria ed evitare che le foglie di brucino o si secchino. La coltivazione indoor assicura piante più piccole e gestibili, intorno al metro/metro e mezzo d’altezza a seconda della varietà.
Prima della fioritura è necessario anche eliminare le piante maschio dalla coltivazione: ad avvenuta impollinazione, infatti, la quota di principi attivi delle piante smette di crescere e le infiorescenze si riducono per quantità e qualità. La smaschiatura è un processo fondamentale per una buona riuscita della coltivazione.
Cosa acquistare
Ecco dunque l’elenco dei materiali da acquistare per coltivare piante di marijuana legale in casa:
- Semi della varietà desiderata. Acquistali solamente in un negozio o un e-commerce specializzato oppure tramite un vivaista autorizzato. Conserva il cartellino e la fattura di acquisto per 12 mesi, per eventuali controlli.
- Oppure, germogli già spuntati. Se non te la senti di far germogliare i semi da zero puoi acquistare tramite un vivaio delle piantine già spuntate, che andranno solamente trapiantate nei vasi o nel terreno definitivo. Anche in questo caso conserva i documenti di acquisto e verifica che le piante siano appartenenti ad una varietà consentita per la coltivazione domestica libera.
- Vasi e terriccio. La pianta di marijuana è rustica e difficile da aggredire da parte dei parassiti; inoltre non ha grandi necessità in fatto di nutrienti specifici. Un terriccio per piante da interno arricchito in fase produttiva è più che sufficiente. Scegli possibilmente vasi pesanti, perché le piante cresciute saranno poco stabili in un piccolo vaso di plastica troppo leggero. Non ti serviranno sottovasi: la pianta teme infatti i ristagni d’acqua.
- Le lampade, fondamentali per la crescita. Se la temperatura della stanza cresce troppo a causa dell’irraggiamento puoi usare anche un igrometro e un ventilatore.