formazione rspp

I “tasselli” del sistema sicurezza: la formazione RSPP

Nella moderna concezione della sicurezza sul lavoro la formazione ha assunto un ruolo preponderante. Basti pensare alla Lifelong Learning o alla Behavior Based Safety per capire quali siano le basi su cui poggia la dottrina della sicurezza nella Comunità Europea. D’altronde, il know how dei singoli individui, messi assieme, rappresenta quella che è la “cultura” dell’intera azienda.

Figura nodale, forse la più eclettica all’interno di un sistema sicurezza aziendale, il RSPP deve possedere una formazione specifica che gli permetta di svolgere al meglio il delicato incarico che è portato a ricoprire. È anche per questo motivo che la vigente normativa impone due requisiti fondamentali per poter accedere al ruolo: il possesso di un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore e il possesso di un attestato di frequenza (con verifica di apprendimento) a specifici corsi di formazione. Esiste un’eccezione: il possesso di determinate categorie di laurea (espressamente indicate nell’Accordo Stato-Regioni del luglio 2016) dà diritto all’esonero dalla frequenza ai corsi di formazione.

La formazione del RSPP deve avvenire tramite i soggetti formatori individuati dall’accordo di cui sopra che per svolgere i corsi devono, obbligatoriamente, servirsi di docenti in possesso dei requisiti previsti dal Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministro della Salute del 6 marzo 2013. Lo sviluppo dei corsi deve seguire le indicazioni riportate nell’allegato IV. È previsto il ricorso alla modalità e-lerning, seguendo i dettami dell’allegato II che, in questo caso, indica i requisiti specifici per tale modalità formativa.

Il corso rspp si articola su tre moduli distinti, indicati con le prime tre lettere dell’alfabeto.

Il Modulo A è comune al percorso formativo di ASPP ed RSPP, inoltre, deve essere superato per poter accedere ai moduli successivi. Si articola su cinque unità didattiche che portano la sua durata a 28 ore complessive, escluse le verifiche di apprendimento finali.

Anche il Modulo B rappresenta un percorso identico per ASPP ed RSPP, rappresentando un modulo comune per tutti i settori produttivi. Ha una durata di 48 ore, escluse le verifiche finali, e si sviluppa su 12 unità didattiche. Sono previste delle integrazioni per i quattro settori specialistici (Agricoltura-pesca, Cave-Costruzioni, Sanità residenziale e Chimico-Petrolchimico) che sono soggetti allo specifico, ulteriore, corso integrativo (rispettivamente Modulo B-SP1, SP2, SP3 ed SP4).

Come per quanto attiene al Modulo A, anche qui il corso è propedeutico per l’accesso ai successivi moduli di specializzazione.

Il percorso formativo termina con il Modulo C, il corso di specializzazione riservato ai RSPP. La sua durata, escluse le verifiche finali, è di 24 ore e si articola su 4 diversi moduli didattici.

L’abilitazione a svolgere il ruolo di RSPP ha durata quinquennale e deve essere aggiornata dalla frequentazione di 40 ore di corso nel quinquennio. È consentito ricorrere alla formazione e-learning per tutto il monte ore previsto, naturalmente, in ottemperanza ai dettami dell’allegato II alla CSR del luglio 2016. La legge considera come preferenza lo svolgimento dell’aggiornamento distribuito nell’arco temporale del quinquennio.

Il corso rspp, nel suo insieme, dovrà fornire ai discenti le giuste nozioni tecnico-giuridiche sui rischi presenti nei luoghi di lavoro, l’esatta collocazione degli stessi all’interno dei luoghi di lavoro (insieme alle contromisure da adottare) e, infine, l’acquisizione di quelle abilità relazionali e gestionali indispensabili per attuare la pianificazione e la gestione della safety, utilizzando le giuste forme di comunicazione.

È importante anche il ruolo del formatore, perché molto dipenderà dal lavoro che avrà svolto come erogatore del corso.