Quando sottoporsi alla prima visita ginecologica
La prima visita ginecologica generalmente avviene ai 18 anni. Tuttavia è raccomandato anticiparla se si è sessualmente attivi o se si avverte una problematica a livello pelvico. Dopo il primo esame, è opportuno continuare a sottoporsi a controlli periodici almeno una volta all’anno, soprattutto se non si hanno relazioni stabili. Un esame annuale può rilevare eventuali anomalie che si sono sviluppate e quindi garantire un trattamento precoce.
È consigliato contattare la propria ginecologa in presenza di:
prurito o un arrossamento,
odore insolito e/o un aumento delle perdite vaginali,
dolori addominali o di rapporti sessuali dolorosi,
piaghe o gonfiore nell’area genitale.
Oppure quando si è avuto un rapporto sessuale con una persona potenzialmente portatrice di un’infezione sessualmente trasmissibile o se si ha la necessità di cambiare il metodo contraccettivo.
Preparazione all’esame
Ci sono alcuni accorgimenti da seguire per prepararsi all’esame:
- la donna deve programmare l’esame nel periodo in cui non ha le mestruazioni.
- Non bisogna fare la doccia 24 ore prima della visita (la doccia non è necessaria per una sana igiene). Questo per verificare lo stato di salute dalla mucosa vaginale.
- Nel caso di rapporti sessuali nelle 24 ore precedenti la visita, è necessario usare il preservativo.
- Appuntatevi la data di inizio e la durata dell’ultima mestruazione.
- Prepararsi una serie di domande da porre alla vostra ginecologa, è la persona più indicata per competenza. Leggi questo articolo per un approfondimento sulle competenze di una dottoressa ginecologa.
Prima dell’esame
Prima di procedere all’esame pelvico è prevista una generale raccolta di informazioni sulla storia clinica, mestruale e contraccettiva della paziente. In questa fase è utile informare la propria ginecologa su eventuali sintomi ai genitali e altre problematiche.
La prima visita ginecologica è anche l’occasione migliore per discutere dei sistemi contracettivi più indicati per la paziente.
Durante l’esame
Questo momento può essere considerato il più delicato per una giovane donna che si appresta a farsi visitare per la prima volta, è quindi normale provare una leggera ansia anticipatoria.
Generalmente è messa a disposizione una stanza privata dove spogliarsi ed indossare un camice ospedaliero. Il medico specialista inizia con un esame preliminare, auscultando il cuore, i polmoni a cui seguirà la palpazione dei seni e dell’addome. La palpazione è necessaria per verificare la presenza di noduli o di rigidità dei muscoli pelvici.
Terminate queste prime procedure alla paziente verrà chiesto di mettere i piedi nelle staffe all’estremità del tavolo. Questa posizione facilita e velocizza l’esecuzione dell’esame.
Il ginecologo utilizza una lampada e inizia con l’esame dei genitali esterni (delle grandi e piccole labbra). In questa fase la paziente deve cercare di rilassarsi per evitare contrazioni involontarie e rendere l’esame difficoltoso. Il medico usa un guanto di lattice per esaminare l’intera area della vulva.
Dopo aver ispezionato i genitali esterni, il medico inserirà delicatamente uno speculum di plastica, qui puoi vedere cos’è lo speculum. Lo speculum tiene aperta la parete vaginale. Quando si inserisce lo speculum si avverte una certa pressione, ma il ginecologo dilata lo speculum con attenzione e lentamente per limitare al massimo il disagio percepito.
In caso di dolore o eccessiva tensione la paziente deve avvertire il medico che regolerà lo speculum di conseguenza. Se avvertite tensione o dolore, informate l’operatore in modo che lo speculum possa essere regolato per farvi sentire più a vostro agio.
Quando lo speculum è dilatato il medico può verificare lo stato di salute della vagina e della cervice. L’esame delle mucose vaginali e delle cellule della cervice è svolto con un bastoncino piatto di cotone. Il materiale è poi depositato su una piastrina (vetrino) di laboratorio per le analisi. Questa procedura è chiamata Pap test e si è rilevata negli anni fondamentale per la prevenzione di particolari forme aggressive di tumore all’utero e alla cervice.
Per questo motivo, prima della visita, come accennato precedentemente non si devono usare creme, detergenti o lavande vaginali, in quanto le sostanze contenute in questi prodotti potrebbero alterare il risultato delle analisi portando ad un falso negativo. Il medico può anche prelevare campioni di mucosa per per determinare la presenza o l’assenza di infezioni vaginali.
Dopo aver rimosso gradualmente lo speculum, il medico eseguirà un esame digitale. Questo esame è detto anche bimanuale perché vengono utilizzate entrambe le mani: una interna e una esterna sull’addome. Il ginecologo inserisce due dita guantate nella vagina e appoggia l’altra mano sull’addome, esercitando una leggera pressione. Questo esame permette di individuare eventuali escrescenze, anomalie, gonfiori o aree di tensione nella zona pelvica. L’intero esame dura pochi minuti.
Dopo l’esame
Al termine dell’esame il medico indica:
la presenza o meno di eventuali infiammazioni o sospette infezioni,
la data dei risultati del pap-test
la data della successiva visita,
per le donne sessualmente attive consiglia almeno una visita annuale per la diagnosi precoce delle malattie a trasmissione sessuale.
Che cos’è il Pap test?
Il Pap test viene eseguito per verificare la presenza di cambiamenti anomali nelle cellule della cervice (l’apertura inferiore dell’utero). Il Pap test può individuare precocemente il cancro del collo dell’utero, quando è ancora curabile. Di solito i ginecologi raccomandano di sottoporsi a un Pap test annuale a partire dai 18 anni o entro sei mesi dal primo rapporto sessuale.
Un risultato anomalo del Pap test può indicare un’infezione, una condizione precancerosa o un cancro ma non è un esame che fornisce risultati certi, possono verificarsi dei falsi positivi e dei falsi negativi. In caso di risultato positivo il ginecologo predispone ulteriori esami come la colposcopia, la biopsia o uno screening specifico per le MST.