Semi o germogli di marijuana light: cosa scegliere per una coltivazione domestica?

La coltivazione della marijuana legale è permessa in Italia dal 2016: è possibile coltivare le piante senza dare comunicazione o richiedere concessioni alle autorità, a patto di rispettare poche regole facili da ricordare. Ovviamente, se la coltivazione è ad uso personale, non è possibile vendere le infiorescenze né prodotti estratti da esse, come caramelle o oli: lo possono fare solamente negozi e e-commerce specifici.

Coltivare la marijuana legale in casa è facile, partendo da semi o germogli. Quale delle due è la scelta migliore? Scopriamolo!

Seme o germoglio: garantire la tracciabilità

Iniziamo con il dire che a prescindere dalla scelta seme contro germoglio, tutta la marijuana legale prodotta in casa deve provenire da genetiche autorizzate. L’Unione Europa ha un registro specifico che contiene tutte le varietà permesse, che devono rispondere a tre requisiti:

  • Contenere massimo lo 0,2% di THC. Una deroga fino allo 0,6% è concessa dietro notifica della coltivazione alle autorità competenti, ma visto che la procedura è più complessa viene di solito sconsigliata, quantomeno per la coltivazione casalinga ad uso privato
  • Non costituire un pericolo fitosanitario per animali o altre coltivazioni autoctone e con rilevanza ambientale o economica nel paese
  • Deve essere tracciabile

Effettua l’acquisto solamente in negozi specializzati o presso vivaisti autorizzati, che vendono solamente varietà permesse. Inoltre, come prescritto dalla normativa, conserva la fattura e il cartellino per non meno di 12 mesi dal momento dell’acquisto: ti servirà a dimostrare la legittimità della coltivazione in caso di controlli da parte delle autorità.

La scelta dipende dalla dimestichezza con la coltivazione

La germinazione del seme di marijuana light dipende dalla qualità del seme stesso: esistono piccoli accorgimenti semplici per valutarla. Il seme deve essere solido, compatto, duro, privo di graffi o segni di marciume e non deve sbriciolarsi sotto le dita. Per verificare ulteriormente puoi gettare i semi in un bicchiere d’acqua: quelli che in un paio d’ore vanno a fondo sono di alta qualità. Il test fa però partire la germinazione: appena finito il testo dovrai avviare la coltivazione, quindi se decidi di procedere abbi cura di avere già a disposizione tutto il materiale necessario (vasi, terriccio, lampade a LED per l’irragiamento).

Il seme non è difficile da far germogliare, in un piccolo vaso, con terriccio umido ma non bagnato, e con un leggero velo di terra a coprirlo.

Se però temi di non avere abbastanza dimestichezza con questa procedura puoi acquistare germogli già spuntati o piantine piccole ma ormai avviate. Si tratta di un acquisto più costoso, mediamente, ma che ti risparmierà il possibile fallimento della germinazione di molti semi. Anche nel caso dei germogli o delle piantine già nate dovrai verificare la tracciabilità, controllare che la varietà sia concessa in Unione Europea e conservare il cartellino e i documenti di acquisto.

Insomma: la scelta dipende esclusivamente dalla dimestichezza che si ha con la coltivazione e dalla considerazione delle proprie abilità, e ovviamente dal budget che si ha a disposizione per avviare questo soddisfacente e divertente tentativo di produzione.