Negli ultimi anni si è sentito parlare molto a livello imprenditoriale e nei notiziari di Industria 4.0 e crediti d’imposta per le aziende che investono nella transizione tecnologica.
Per i non addetti ai lavori non è un concetto molto semplice da comprendere ed anche per chi si trova in questo momento alle prese con l’apertura o rilevamento di una piccola azienda. Proprio per questo motivo all’interno di questo articolo vi forniremo alcuni chiarimenti e dettagli in merito alla Transizione 4.0 e al relativo credito d’imposta per le imprese.
Transizione 4.0 per il 2023: di che cosa si tratta
Il piano di Transizione 4.0 non è altro che la sostituzione dei precedenti piani per lo sviluppo aziendale che erano chiamati Industry 4.0 o Impresa 4.0.
La misura consiste nella detrazione dalle imposte di una percentuale variabile relativa al costo sostenuto per l’acquisto di un bene strumentale per la propria azienda.
In tale misura rientrano qualunque tipo di bene strumentale sia attinente al codice ateco di riferimento dell’impresa e anche beni immateriali, come ad esempio i software.
Quali sono le percentuali di detrazione sui beni materiali?
Chiaramente non tutti gli investimenti godono della stessa percentuale da portare in detrazione e per questo motivo si identificano tre fasce differenti:
- possibilità di detrarre il 20% degli investimenti fino a 2,5 milioni di €
- possibilità di detrarre il 10% per tutti gli investimenti che rientrano nella forchetta tra 2,5 e 10 milioni di €
- stessa possibilità con detrazione al 5% per investimenti che superano i 10 milioni di €
Le percentuali sono valide fino al 2025 (con 2026 come ultima data per la consegna dei beni all’azienda) e sono notevolmente calate rispetto a quelle di cui si poteva godere fino al 2021 (come potrete approfondire in questo articolo dove troverete una tabella dettagliata relativa alla variazione delle aliquote).
Quali beni strumentali si possono portare in detrazione?
La risposta a questa domanda è decisamente ampia in quanto è possibile portare in detrazione qualunque macchinario sia utilizzato per la produzione o l’erogazione dei servizi in azienda.
Pensando alle industrie vere e proprie si può portare in detrazione la realizzazione di una linea o di una macchina per l’automazione della tornitura, ma le detrazioni sono valide anche per le imprese che svolgono operazioni più semplici.
Basti pensare ad esempio ad un’impresa di pulizie che può portare in detrazione l’acquisto di nuovi macchinari per l’esecuzione dei propri servizi, come segnalato anche nel banner principale che troverete sul sito web comac.it, azienda che ci sentiamo di suggerirvi per l’acquisto di macchine professionali per le pulizie industriali.
Qual è la percentuale di detrazione per i software?
Anche i software nel mondo ormai iperconnesso e digitalizzato sono un elemento che viene sfruttato in produzione ed erogazione di servizi e per questo motivo possono essere portati in detrazione dalle imposte al 20%.
Chiaramente per svolgere queste operazioni è necessario affidarsi al proprio commercialista di fiducia in modo da fare tutte le valutazioni del caso in base alla liquidità e al bilancio aziendale, in modo da non fare investimenti azzardati.
Anche in merito alla dicitura in fattura è importante stare attenti, in quanto è necessario che sia presente il riferimento alla Legge di Bilancio del 30 dicembre del 2020 numero 178 (relativamente ai commi compresi tra n. 1054 e n. 1058) e successive modifiche, in modo che il bene risulti acquistato secondo le specifiche della disposizione.