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Smaltimento rifiuti Emilia Romagna: ti spiego tutto quello che c’è da sapere sui rifiuti da cantieri e sul loro smaltimento

I rifiuti da cantiere derivano dalla demolizione oppure dalla costruzione di opere edili: sono parti di inerti come calcestruzzo, laterizi e ceramiche che, se in buone condizioni, possono essere riutilizzate.

Ma come avviene il processo di smaltimento dei rifiuti da cantiere?

In questo articolo ti mostro qual è la normativa di riferimento, quando è opportuno percorrere la via dello smaltimento e quando invece quella del riciclo.

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Smaltimento rifiuti Emilia Romagna: la normativa di riferimento per i rifiuti da cantiere.

Attualmente la maggior parte dei rifiuti da cantiere viene dismessa in discarica senza valutare l’ipotesi di riutilizzo.

Solitamente questi rifiuti sono formati da: calcestruzzo armato e non, laterizio, asfalti, materiale di scavo, legno, carta, plastica, metallo ed altri materiali.

La normativa di riferimento a questo proposito è rappresentata dal D.M. 5/2/98 e dalle successive modifiche che sono state introdotte tramite il Decreto n. 186 del 5 Aprile del 2006.

Un altro importante riferimento è rappresentato dal DM numero 203 del 2003 che stabilisce che i materiali riciclati da società a prevalente capitale pubblico non può essere inferiore al 30%.

Questa stessa norma impone che sempre le pubbliche amministrazioni debbano cercare di favorire l’utilizzo di materiali riciclati  in occasione di gare d’appalto per la realizzazione di opere pubbliche.

Smaltimento rifiuti Emilia Romagna: riciclare o smaltire, questo è il dilemma.

Come sottolineato anche all’inizio molte persone tendono a buttare via i rifiuti che derivano dall’attività edile di costruzione e demolizione, senza valutare lo stato di questi rifiuti.

Cerchiamo di capire insieme quando è opportuno riciclare e quando invece non c’è altra alternativa che lo smaltimento in discariche autorizzate.

UNA DEMOLIZIONE SELETTIVA PER IL RICICLO.

Uno dei motivi per cui lo smaltimento è più frequente è sicuramente rappresentato dal fattore culturale: nel nostro paese insomma non siamo abituati a riciclare o comunque lo facciamo molto meno rispetto ad altri.

Per correggere questa tendenza ti consiglio di consultare la Guida alla Demolizione Selettiva proposta dalla Commissione Edilizia UNI, in modo da iniziare a separare i materiali già al momento della demolizione.

Quello che devi fare dunque è dimenticare le tecniche di demolizione tradizionale e iniziare da zero.

Il primo step consiste nel separare in modo omogeneo il materiale edile, valutare il suo stato per iniziare ad individuare quella parte di materiale che può essere destinata al riciclo.

È chiaro che se la tua è una grande azienda, dovrai avvalerti di personale specializzato.

 

Anche se all’inizio tutta questa pratica di demolizione selettiva potrà sembrarti difficile, sappi che attraverso questo sistema potrai ridurre sensibilmente i tuoi costi di smaltimento.

LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI DA CANTIERE.

Come ribadito più volte nel corso di questo articolo, lo smaltimento dei rifiuti edili derivanti da attività di costruzione o demolizione ha un costo elevato che varia in funzione della località di residenza e della distanza del luogo di smaltimento.

Questo è il motivo per cui si sta cercando di spingere sul riutilizzo di questi scarti una volta che sono stati separati dal resto.

Non tutti sanno infatti che sabbie, pietre e materiale simili può essere utilizzato per opere di ingegneria civile: sottofondi stradali, ferroviari, industriali, civili, aeroportuali e nelle attività di riempimento.

Può essere infine impiegato per gli strati di fondazione e confezionamento di calcestruzzi.

Lo so che il riciclo dei rifiuti da cantiere può non convincere molte persone, ma anche la Normativa Europea considera gli aggregati riciclabili come quelli naturali ed artificiali e per questo possono essere utilizzati se idonei ed in buono stato come fossero materiali nuovi.