Time lapse e postproduzione: come gestire dati e cambi di luce

Un numero sempre maggiore di operatori specializzati in video marketing e che abitualmente si occupano di promozione aziendale in diversi settori, sono convinti che un video timelapse (impiegabile all’interno del processo di presentazione di un’impresa) possa essere creato partendo semplicemente da una serie di fotografie. In pratica, si considera il video time lapse alla stregua di un insieme immagini scattate durante le operazioni di costruzione.
Tutto ciò, purtroppo, è solo una falsa convinzione. Basta frequentare la piattaforma YouTube, per accorgersi che è piena di video timelapse estremamente diversi l’uno dall’altro. La qualità, la fluidità, il risultato complessivo contraddistinguono i video realizzati con strumenti adeguati da quelli creati come banale sequenza di immagini. La conseguenza più immediata la ritroviamo nel livello di coinvolgimento degli spettatori.
Qualitativamente parlando, le immagini devono risultare omogenee, quasi tutte sullo stesso livello. Anche se la differenza con quelli realizzati con strumentazione economica e facilmente reperibile balza immediatamente agli occhi. L’utilizzo di GoPro e Brinno per citarne un paio, non è, quindi, sufficiente per ottenere un buon risultato.
Le maggiori differenze si riscontrano in fase di post produzione. L’editing richiede l’uso di strumenti tecnologicamente avanzati e di una consolidata esperienza professionale. Tutto ciò aumenta i costi di realizzazione.

Montaggio

Il montaggio del video timelapse è un’operazione molto simile a quella necessaria per tutti gli altri tipi di video.
Come prima cosa si devono creare brevi video, partendo dalle immagini acquisite dalle diverse inquadrature. Da questo materiale di partenza devono essere eliminate le parti monotone, non utili e non interessanti.
L’obiettivo principale di un video time-lapse è quello di racchiudere un lungo lasso di tempo in pochi istanti. La realizzazione di grandi strutture, l’edificazione di un palazzo o la messa in opera di apparecchiature e macchinari va immortalata, considerando le numerose pause e i momenti morti che si potrebbero incontrare durante tutto il periodo. È importante eliminare a priori le sequenze dei fotogrammi che riguardano momenti della lavorazione non interessanti o non in sintonia con l’iter narrativo. Questo richiede un attento lavoro di editing manuale e moltissime ore di lavoro da parte dell’operatore.

Color correction e Grading

Terminata la fase di montaggio, le immagini devono essere uniformate attraverso operazioni particolarmente delicate, complesse e onerose, che molto spesso i clienti sottostimano.
Sono costose perché richiedono l’impiego di strumenti specifici e altamente performanti, che permettono di lavorare su grandi quantità di dati e l’esecuzione di procedure complesse.
Un time lapse riesce a rappresentare, in una manciata di minuti, quanto accade nel corso di mesi. La durata media è di 2-3 minuti, nei quali scorrono centinaia e centinaia di fotogrammi acquisiti nel corso dell’intero periodo di lavorazione.
Data la lunghezza nei tempi di acquisizione delle immagini, sono frequenti interferenze, vibrazioni delle fotocamere, modifiche della luminosità, tempi morti.
Per ridurre e compensare questi effetti disturbanti, è necessario utilizzare stabilizzatori e procedure idonee alla riduzione dei difetti di ripresa. Un metodo molto efficace, per compiere queste operazioni, è quello di allargare l’inquadratura escludendo le aree marginali, compensando, in tal modo, i disturbi causati dai movimenti relativi alla parte centrale.
È indispensabile, inoltre, contenere gli eventuali effetti fastidiosi e i riverberi legati alla luce. L’elaborazione e la gestione della luminosità e dei colori sono favorite da applicazioni e procedure sequenziali che sostengono il lavoro dei software di color correction e di compositing specifici.
Ma è solo con l’ausilio di plug in spesso basati sull’intelligenza artificiale che questi processi possono essere portati a termine in modo adeguato. Affinché ciò avvenga sono necessari strumenti di grande qualità, in grado di effettuare calcoli complessi e di elaborare elevate quantità di fotogrammi.
La creazione di un video time-lapse include alcuni passaggi di rielaborazione delle immagini, al fine di migliorarne la qualità. Al termine del processo di ottimizzazione dei fotogrammi, questi vengono riunificati in un video finale.
Il carico di lavoro richiesto all’operatore, i tempi di realizzazione, la tipologia di strumentazione necessaria sono tali per cui non è ipotizzabile la realizzazione di un video timelapse professionale senza l’intervento di esperti del settore.

Gestione della memoria e dell’archiviazione

Definire le modalità di conservazione dei dati è la prima cosa da fare in fase di preproduzione. Nel caso dei video time lapse in aree costruttive è richiesto un tempo di acquisizione delle immagini molto lungo e questo comporta l’immagazzinamento di un’enorme quantità di file. Si potrebbe, ingenuamente, pensare di ridurre il numero di fotogrammi per alleggerire l’ingombro in memoria ma questo è altamente sconsigliato onde evitare di diminuire la qualità e la fluidità del video.
Ogni progetto richiede un numero di scatti specifico pur rimanendo, a livello generale, estremamente elevato. Ciò si traduce in una mole di file importante, a maggior ragione nel caso di progetti realizzabili nel corso di anni. Per avere un’anticipazione dello spazio necessario si può ricorrere ad un calcolatore disponibile nelle pagine del sito di uno studio che produce video in time lapse su lungo e medio termine.
La gestione di una quantità tale di dati richiede l’impiego di strumenti di archiviazione sufficientemente capienti, linee per il trasferimento dei dati opportunamente potenziate e idonee procedure di backup per evitare la perdita dei dati in caso di malfunzionamento.

Numero di camere da impiegare nei time lapse di lungo periodo

Il timelapse di lungo e medio periodo richiede l’utilizzo di diverse fotocamere in grado di fornire punti di osservazioni diversi. In questo modo il video risulterà interessante e fluido. Di conseguenza si assiste ad un incremento dello spazio di archiviazione necessario. Indicativamente si dovrebbe disporre di un spazio non inferiore al terabyte per gestire due camere su base annua. Questo permette di realizzare un video che non sia monotono ma sigiovi di stacchi tra le diverse inquadrature che, all’occorrenza , possono essere animate in prost-produzione

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