gelo ortaggi

Allarme gelo: come salvare l’ortofrutta bio dalle ondate di freddo

Miniguida per far sopravvivere le piante alla più fredda delle stagioni

Il gelo è un enorme problema per le coltivazioni all'aperto ma anche per chi, per diletto o per il fabbisogno della propria famiglia, ama produrre frutta e ortaggi biologici.

Ogni stagione alle sue criticità ma l'inverno è sicuramente la più dura da affrontare.

Non prendere le giuste precauzioni nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio, del resto, rischia di compromettere il raccolto per il resto dell'anno, sia che si tratti di alberi da frutto che di un orto o di piantine coltivate sul balcone di casa.

Basti pensare alle aromatiche: persino la salvia che resiste molto bene alle basse temperature teme il gelo e, date le temperature che nelle ultime settimane stanno interessando tutto lo stivale, è fondamentale prendere le giuste precauzioni.

Le previsioni su come sarà l'inverno 2018-2019, del resto, parlano di un gennaio e di  un febbraio piuttosto rigidi, in linea con il trend degli ultimi anni.

Come salvare le coltivazioni dal freddo: i consigli di Coldiretti

Coltivare frutta e verdura in casa è il miglior modo per risparmiare e fare il pieno di sostanze nutritive.

Ti consigliamo al proposito l'approfondimento sulla frutta di stagione realizzato dal portale Ortofrutta.com.

Questo piccolo grande sogno biologico, però, potrebbe infrangersi dinnanzi all'avanzare dell'inverno.

Ecco che entrano in gioco, dunque, i consigli di Coldiretti.

Regole base per sistemare vasi e piante

Il primo suggerimento è quello di mettere le piante al riparo, per esempio sulle scale condominiali o negli androni, almeno per il tempo dell'emergenza.

Se ciò non è possibile è sempre consigliabile poggiare le piante per terra, e non sospese, contro il muro, non vicino la ringhiera, e soprattutto ponendo uno strato di polistirolo tra il pavimento e i vasi.

Per chi vuole proprio applicare alla lettera tutti i consigli è inoltre preferibile esporre tutte le piante sul lato sud.

L'importanza del telo traspirante

Un'altra tecnica piuttosto consolidata anche tra gli addetti al mestiere è quella di utilizzare i famosi teli traspiranti.

Stiamo parlando di un tessuto non tessuto, acquistabile per pochi euro nei negozi di prodotti agricoli. Questo velo dovrà coprire l'intera pianta che potrà ugualmente respirare e ricevere luce ma sarà protetta dal grande freddo, soprattutto nelle ore notturne.

Perché è sconsigliabile la plastica? Beh c'è chi la usa ma questo materiale richiede una gestione ben più accorta.

Essa favorisce infatti la formazione di umidità, proprio per questo motivo sarà necessario corpire e scoprire le piante più volte.

Annaffiatura: freddo e acqua in maniera inversamente proporzionale

L'errore più grave che si può fare nel periodo invernale è quello di continuare ad annaffiare le piante con regolarità.

Quando il freddo è pungente la regola è quella di dare da bere al nostro orto il meno possibile, alteimenti l'acqua in eccesso gelerà e brucerà, anche se il termine non è corretto, le nostre piante.

Quando diventa indispensabile un po' d'acqua, è importantissimo controllare che non si verifichino ristagni nei sottovasi.

Stop alle potature: anche forbici e cesoie vanno in letargo

Un'ultima regola fondamentale riguarda le potature: è vietatissimo tagliare rami e foglie durante la stagione più fredda.

Forbici e cesoie vanno quindi riposte in magazzino: un lungo letargo per gli arnesi del mestiere che finirà solo poco prima della chiusura della stagione invernale.

È sul far della primavera, quindi, il momento propizio per tagliare i rami secchi e dare alla pianta il tempo di rifiorire in primavera.

Non solo gelo: ogni stagione ha le sue controindicazioni

Il gelo, comunque, non è l'unico spauracchio per chi ama coltivare da sé le proprie materie prime.

Come abbiano visto nell'articolo sulla triade autunnale: zucca, castagne e clementine anche imprevisti come insetti alieni e periodi di siccità possono mettere a rischio gli sforzi di un anno intero.

Il suggerimento è quello di osservare sempre con estrema cura le proprie coltivazioni, e di non sottovalutare i primi sintomi come una diversa colorazione delle foglie o strane macchie sui frutti.