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Berkel d’epoca: i segreti del corretto mantenimento

Wilhelmus Adrianus van Berkel è stato un importante e creativo, inventore delle celebri affettatrici Berkel, ed imprenditore olandese che ha svolto la sua attività, per la maggior parte in territorio svizzero.
Macellaio di professione, con una grande passione per la meccanica e un grande senso intuitivo aveva compreso come alcuni processi di lavorazione della carne fossero troppo gravosi per il lavoro fisico in quanto prevedevano uno sforzo non indifferente. Gli animali macellati venivano condotti presso le botteghe interi, quindi il macellaio, utilizzando semplicemente i coltelli o le mannaie, doveva provvedere alla sporzionatura. Inoltre, la vendita al dettaglio vedeva i clienti richiedere prevalentemente fette di carne o bistecche più spesse, quindi porzioni ben più sottili rispetto a quelle di partenza, pertanto il macellaio, con enorme pazienza, doveva procedere ad affettare la carne da vendere. Ovviamente, trattandosi di un lavoro manuale effettuato con il coltello e la forza fisica le fettine non venivano mai l’una uguale alle altre e questo comportava anche un dispendio in termini economici. Berkel, da grande osservatore, comprendeva perfettamente che quanto accadeva nella sua macelleria caratterizzava l’intera categoria, dunque iniziava a pensare ad una trovata che riuscisse a velocizzare e a meccanizzare le operazioni di taglio. Poichè sin da ragazzo era appassionato di meccanica, ottimo studente presso l’istituto tecnico della sua città, ha iniziato ad effettuare degli esperimenti e delle prove nella propria officina, utilizzando strumenti molto lontani al mondo della macelleria ma comunque di estrema efficacia. Preliminarmente aveva pensato ad un vassoio che, scorrendo, potesse portare la carne sotto ad un coltello automatizzato, ma non si trattava di una invenzione efficace. Un giorno, quasi per caso, ha avuto l’intuizione di utilizzare invece la lama di una sega elettrica, fissata ad un piano, ed ecco che la carne veniva tagliata in fettine sottili in pochissimi minuti. L’invenzione ha preso il nome di affettatrice e da quel momento le affettatrici Berkel sono diventate diffusissime per tagliare la carne e i salumi a regola d’arte. Oggi le affettatrici Berkel restaurate dagli artigiani del restauro, non solo vengono ancora utilizzate presso salumerie e macellerie, ma costituiscono un vero e proprio oggetto da esposizione da esibire all’interno di case e uffici. La particolarità di tali oggetti nasce dalla sinuosità delle forme, Berkel ha studiato questi strumenti in ogni loro parte, curando non solamente la funzionalità ma anche l’estetica. I colori delle affettatrici Berkel restaurate rispecchiano esattamente quelli della tradizione, con il bianco e il rosso vivo che si mescolano alla perfezione.

Il restauro delle affettatrici Berkel

Il restauro delle affettatrici Berkel, per un risultato assolutamente eccellente, deve essere eseguito esclusivamente da artigiani del restauro che ne conoscono perfettamente il funzionamento esterno e sanno bene come intervenire nella sostituzione di pezzi di ricambio, oltre che individuare la modalità più corretta per intervenire nella zona esterna. Coloro che hanno la fortuna di ritrovare in casa o in una vecchia cantina una rarità del genere, non devono assolutamente improvvisarsi nel fai da te, in quanto rischiano di comprometterne per sempre la funzionalità e l’eleganza esteriore. E’ preferibile dunque contattare persone competenti che sappiano esattamente come procedere al restauro.

Le affettarici Berkel come pezzi di arredamento

Le affettatrici Berkel restaurate, oltre che essere utilizzate quotidianamente in casa o negli esercizi commerciali per affettare gli alimenti, vengono interpretate dagli arredatori di interni ed architetti come pezzi di arredamento, quasi come fossero opere d’arte da tenere in bella vista in cucina o in sala da pranzo. Coloro che sono orientati verso questa destinazione d’uso fanno in modo da collocare in sicurezza le lame, perchè, seppur si tratta di macchinari antichi, le affettatrici Berkel sono famose per la grande capacità di taglio.

Innanzitutto, quando si parla di affettatrici Berkel restaurate, occorre evidenziare un dato di estrema importanza, ossia che vengono trattate solamente da artigiani specializzati che conoscono il prodotto in maniera approfondita in quanto, poichè si parla di macchine perfette in ogni loro parte, devono necessariamente essere restaurate da operai competenti. Il restauro comincia verificando preliminarmente il funzionamento, in modo da capire esattamente come intervenire in maniera efficace, ad esempio, se vengono evidenziate delle problematiche interne, si comprende il pezzo di ricambio da riparare o sostituire. In seguito, si procede allo smontaggio, operazione utile che consente anche di pulire il macchinario dallo sporco e dalla polvere accumulata nel tempo. Poi, si procede lentamente nel rimontaggio certosino, pezzo per pezzo, per poi controllare alla fine la completezza. Dopo avere effettuato un intervento interno, è possibile agire esternamente, rimuovendo la vernice vecchia e ripristinando uno strato di colore pieno e lucido. Infine, la macchina viene fatta asciugare all’aria aperta per 24 ore, in modo da poterla collocare nello spazio al quale viene destinata.
Gli Artigiani del restauro, contattabili attraverso il sito internet www.artigianidelrestauro.com, rappresentano il punto di riferimento per coloro che, essendo in possesso di affettatrici Berkel antiche e datate, desiderano farle restaurare da persone competenti ed esperte della materia. Il laboratorio è attivo anche per una forma di consulenza che guida il cliente nelle diverse modalità di recupero dell’oggetto. Tali strumenti infatti, poichè si presentano in modelli e misure differenti, prevedono delle operazioni diverse, a seconda degli usi e delle esigenze. Gli esperti artigiani agiscono nella massima trasparenza nei confronti del cliente, con preventivi di spesa dettagliati che evidenziano i costi di ciascuna tipologia di restauro, elencando le varie fasi, i pezzi di ricambio, i colori e le altre attività da porre in essere.