Cosa sono le KPI e perché sono importanti nel digital marketing

Quando ci imbattiamo in qualche articolo che parla di digital marketing capita spesso di trovare l’acronimo KPI. Ma cosa si nasconde dietro queste tre lettere e, soprattutto, perché questo concetto è così importante per chiunque abbia a che fare con il digital marketing?

Partiamo dall’evidenza che, quando di possiede un e-commerce o comunque un’attività online, è fondamentale dedicare molto tempo al controllo del raggiungimento di tutti gli obiettivi prefissati.

Ciò, come si può intuire, è importante per individuare eventuali aree di miglioramento e se la strategia di marketing che stiamo portando avanti sta dando i risultati sperati.

Per comprendere l’andamento del nostro sito è dunque necessario sapere cosa sono i KPI, ovvero gli indicatori chiave di performance.

Questi indicatori, come vedremo, forniscono immediatamente un quadro tangibile delle prestazioni di un’attività online, come può essere un e-commerce, e ci danno preziose indicazioni su come muoverci per raggiungere i risultati che ci siamo posti.

Come si definiscono i KPI

La creazione e la definizione degli indicatori chiave di prestazione è un’attività complessa che richiede l’aiuto di un consulente esperto come Luigi Virginio

L’elemento fondamentale nei Key Performance Indicator (KPI) è il termine “chiave”, in quanto ciascun indicatore dovrebbe essere strettamente legato a un risultato preciso, misurabile attraverso prestazioni specifiche.

I KPI devono essere definiti in modo mirato, in base agli obiettivi critici o primari dell’azienda. Nel definire un indicatore di performance, è essenziale porsi alcune domande fondamentali:

  • qual è il risultato desiderato?
  • chi è responsabile del raggiungimento di tale risultato?
  • quali azioni possono essere intraprese per influenzare il risultato?
  • è possibile misurare i progressi?
  • quali criteri indicheranno il conseguimento del risultato?

Il processo di definizione dei KPI richiede una riflessione approfondita su questi punti, al fine di garantire che gli indicatori selezionati siano efficaci nel monitorare e guidare le prestazioni aziendali verso il successo.

Qualche esempio di KPI

Per comprendere appieno il concetto di KPI, acronimo di Key Performance Indicators, prendiamo in considerazione uno dei più diffusi indicatori di valutazione: il ROI (Return on Investment), che quantifica il ritorno ottenuto da un investimento (motivo per cui è un termine utilizzato anche nel campo degli investimenti finanziari), come ad esempio il profitto generato da una campagna pubblicitaria.

La funzione dei KPI è quindi quella di valutare tutte le azioni che influiscono sul raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Ecco altri esempi di KPI utilizzati nel digital marketing:

  • Click-Through Rate (CTR): indica la percentuale di utenti che cliccano su un annuncio online rispetto al numero di visualizzazioni, fornendo ad esempio informazioni preziose sull’efficacia delle campagne pubblicitarie online;
  • Customer Lifetime Value (CLV): valuta il grado di fedeltà dei clienti, mostrando il valore complessivo generato da un cliente attraverso gli acquisti fatti nel corso del tempo;
  • Rapporto tra traffico e lead generati: fondamentale per valutare le prestazioni di un sito web, poiché misura l’interesse effettivo dei visitatori per un’offerta in rapporto al volume di traffico. Monitorare questo KPI consente di comprendere le ragioni per cui l’interesse non si traduce in conversioni.

Nel campo del marketing digitale, esistono numerosi altri KPI rilevanti che riguardano il numero di vendite, il tasso di conversione, il costo per lead e il ROAS.

Va ricordato, però, che i KPI possono variare da un’azienda all’altra in base al modello di business, alle priorità e agli obiettivi specifici.

Non tutti i KPI sono strettamente legati al flusso di cassa. Alcuni, ad esempio, indicano il livello di popolarità, reputazione e qualità di un sito, prendendo in considerazione aspetti come l’engagement e il traffico in entrata dai social media.