Fallimento di un’impresa: gli errori che vengono commessi fin dall’apertura

Oggi in Italia, a causa della crisi energetica e dell’inflazione, stiamo vivendo una fortissima crisi economica che, secondo le stime, porterà migliaia di imprese a dover chiudere i battenti entro la fine del 2022.

È chiaro che lo scenario economico non è certo dei più incoraggianti e la pandemia degli ultimi 2 anni non abbia certo dato una mano agli imprenditori, ma esistono alcuni errori che vengono normalmente commessi che minano la stabilità di un’azienda fin dalle sue origini.

Nelle prossime righe abbiamo così deciso di racchiudere alcuni consigli per evitare questi errori maggiormente commessi dai neo imprenditori, in modo da avere alcuni punti di partenza per poter fondare la vostra futura impresa su delle solide basi.

 

Avviare un’impresa: da tecnico a imprenditore

Il primo errore che viene normalmente commesso da tutte le persone che vogliono avviare un’impresa è quello di pensare che le proprie abilità tecniche siano sufficienti a tenere in vita l’azienda.

Normalmente le persone, prima di avviare un’attività, lavorano diversi anni come dipendenti, acquisendo competenze e conoscenze tecniche relative alla produzione o all’erogazione dei servizi presso l’azienda nella quale sono impiegati.

Arrivati a un certo punto si decide di mettersi in proprio, con la convinzione che le proprie abilità (e quindi essere un ottimo tecnico) possano bastare per acquisire clienti e generare vendite e utili.

Purtroppo però la realtà è ben diversa e per farvi capire meglio questa cosa prendiamo come esempio uno chef immaginario che lavora per 10 anni nello stesso ristorante. Un bel giorno decide di licenziarsi ed avviare così il proprio ristorante in un’altra zona della città, sulla convinzione che le sue ottime abilità in cucina saranno più che sufficienti per attirare nuovi clienti.

La realtà però è ben diversa perché quando avvierà il locale non potrà più solo concentrarsi sui fornelli, ma dovrà anche pensare a delle strategie per attirare nuovi clienti e su questo farà molta difficoltà.

Il consiglio che ci sentiamo di darvi è quello di formarvi a 360° prima di avviare una vostra attività e di pensare a come farete ad attirare nuovi clienti.

 

La delegazione del marketing

Per attirare nuovi clienti gli imprenditori normalmente si affidano alle web agency che, tramite siti web e campagne pubblicitarie sui social, dovranno portare loro delle persone pronte a comprare.

Il problema è che alla web agency possiamo solamente delegare la parte tecnica e operativa del nostro marketing, mentre dovremmo essere noi a prendere le decisioni importanti.

Perché una persona dovrebbe venire da noi a portare i suoi soldi? Cosa facciamo meglio o in modo differente rispetto ai nostri competitor? Che prove abbiamo delle nostre affermazioni?

Dovremmo decidere noi cosa inserire nelle nostre campagne e delegare alla web agency la parte tecnica, senza lasciare così troppo spazio decisionale a persone che sono fuori dalla nostra impresa.

 

Il flusso di cassa, le procedure e l’acquisizione clienti: esiste un business model?

Per evitare di bruciare subito i nostri risparmi dovremmo avere creato un business model, cioè un documento nel quale sia identificata ogni procedura relativa all’acquisizione clienti, alla vendita, alla produzione e ai margini che rimangono nelle nostre casse per coprire le spese e generare utili.

Spesso e volentieri si apre un’impresa con la convinzione che i conti si sistemeranno, ma la realtà è ben diversa: senza un business model chiaro e definito l’azienda ha vita breve.

A tal proposito, per avere un ottimo approfondimento in materia, ci sentiamo di suggerirvi di leggere questo interessante articolo relativo al business model, alla sua creazione e alla sua validazione, in modo da avere alcune informazioni preliminari per riuscire a tenere in vita la vostra azienda e portarla velocemente al successo.