La reimmissione in natura delle acque reflue per ridurre gli sprechi

Cosa sono e come vengono trattate le acque chiare e quelle scure? Per quale motivo queste acque devono essere trattate separatamente e in modo diverso? Perchè è opportuno disporre di un buon impianto di depurazione acque reflue?

Le acque reflue sono tutte quelle acque le cui caratteristiche sono compromesse dopo l’uso domestico, industriale o agricolo. La rete fognaria che le accoglie deve avere delle tubazioni ben distinte che portano l’acqua a diverse strutture di trattamento, a seconda che si tratti di acque chiare o acque scure. Quando si parla di acque reflue si intende, più in generale, l’insieme di queste due diverse tipologie e una volta depurate vengono reintrodotte in natura o destinate a nuovi impieghi.

Dopo l’utilizzo, queste acque sono contaminate con sostanze altamente nocive per l’uomo e soprattutto per l’ambiente. Se lo scopo degli impianti fognari è proprio quello di garantire il corretto smaltimento, evitando così che finiscano nei mari, fiumi, laghi, quello degli impianti di depurazione è di ripulire l’acqua dalle scorie per reimmetterla nel normale circuito naturale del territorio, pronta ad essere riutilizzata.

In mancanza del corretto uso del depuratore se le acque contaminate dovessero entrare in contatto con la natura, potrebbero verificarsi danni e squilibri incalcolabili.

 

Trattamento e depurazione delle acque reflue

Per quanto riguarda il trattamento e la depurazione delle acque reflue  nessun tipo di acqua può essere rigettato in natura senza prima essere trattato e depurato. L’ambiente, il terreno e gli organismi in esso viventi, così come anche la flora, potrebbero non tollerare le sostanze organiche di cui queste acque si sono contaminate, poichè non vi sarebbe la giusta capacità di auto depurazione.

Il processo di depurazione delle acque reflue ha più fasi, tutte finalizzate alla privazione delle particelle indesiderate fintanto che la materia liquida non viene ritenuta idonea al riversamento nei normali bacini idrici (fiumi, laghi e mari) senza arrecare danni a flora, fauna e ambiente. Il ciclo depurativo comprende trattamenti chimici, fisici e biologici. Quest’ultimo dovrebbe essere quanto più possibile simile ai processi naturali della geologia e della stessa natura.

La prima fase del processo di depurazione delle acque reflue prevede la separazione dall’acqua dei materiali galleggianti e in sospensione (residui solidi o schiume) e successivamente vengono rimosse le sostanze disciolte. Infine vengono trattati i residui ancora presenti, gestendo lo smaltimento di fanghi e liquami.

 

I vantaggi del trattamento e della depurazione delle acque reflue

Il processo di depurazione acque reflue, così strutturato, presenta diversi vantaggi.

  • Favorisce il controllo degli odori molesti e sgradevoli
  • Permette di migliorare l’efficienza depurativa
  • Velocizza il processo biologico di depurazione dell’acqua
  • Evita situazioni di stress dovuto ad un eccessivo carico idrico di corsi d’acqua
  • Migliora la fase di avviamento dei depuratori e la loro efficienza di funzionamento
  • Migliore abbattimento di schiume

I campi di applicazione sono diversi e come tali anche i benefici ricavabili una volta che l’acqua, appositamente depurata, viene rimessa in circolo.

 

Il riutilizzo delle acque reflue

In un’ottica di risparmio idrico e di limitazione allo spreco delle risorse, risulta importante precisare che una volta che le acque reflue vengono sottoposte al trattamento di depurazione, sono poi reintrodotte in circolo nel normale ciclo biologico della natura. Dai depuratori, liquami e fanghiglia prendono la direzione dello scarto, mentre l’acqua viene portata, attraverso apposite condotte, verso i corsi d’acqua in modo che venga ripristinato l’equilibrio idrico biologico. L’uso del depuratore serve non solo per ripulire l’acqua da scorie dannose e inquinanti, ma anche per controllare la reintroduzione del fluido all’interno della normale “catena biologica” della natura.

Le acque reflue possono quindi essere reimpiegate, pulite e non inquinanti, per soddisfare esigenze e utilizzi importanti a scopi industriali o agricoli (anche non potabili), migliorando quindi l’efficienza della risorsa e limitando gli sprechi.