Addominoplastica, mini addominoplastica e addominoplastica circonferenziale: qual è la differenza?

In medicina estetica si chiama addominoplastica l’intervento atto ad eliminare il grasso superfluo, e la pelle in accesso, dalla zona addominale. L’approccio chirurgico può essere di tre tipi, a seconda della singola situazione del paziente e delle sue esigenze e necessità: mini addominoplastica, addominoplastica tradizionale o addominoplastica circonferenziale.

La mini addominoplastica

Si tratta della tipologia meno invasiva dell’addominoplastica. Si esegue facendo un’incisione, piuttosto piccola, a livello del pube, molto simile a quella di un taglio cesareo. Il taglio non supera, in genere, i 10 centimetri. Tramite quest’incisione il chirurgo può aspirare il grasso superfluo, utilizzando la tradizionale tecnica della liposuzione, e poi suturare tendendo la pelle, in modo da donare all’addome un aspetto liscio ed eliminare pieghe e smagliature. Tuttavia, la mini addominoplastica è una scelta riservata solo a situazioni specifiche, tendenzialmente quelle in cui il problema del grasso e della pelle eccedente è limitato.
Si consiglia, e preferisce, la mini addominoplastica nelle seguenti situazioni:

  • donne o uomini giovani, che hanno solo un modesto accumulo di grasso e pelle pendula a livello del centro dell’addome. Questo accade, ad esempio, dopo il parto o in caso di moderata perdita di peso. Inoltre, può essere il caso di giovani pazienti che, per genetica, tendono ad accumulare grasso esclusivamente nella parte centrale e bassa dell’addome, anche se si allenano costantemente in palestra e seguono una dieta scrupolosa
  • donne o uomini che non presentano danno al muscolo addominale: se la fascia muscolare è tonica, trofica e ben posizionata e si tratta solo di un accumulo di pelle causata da un dimagrimento

L’intervento e il post operatorio della chirurgia dell’addome è molto più veloce delle altre scelte chirurgiche: dura all’incirca 1/2 ore, permette di suturare con meno punti e non richiede, solitamente, un lungo ricovero. Nella maggior parte dei casi, anzi, è possibile eseguirla in day hospital e tornare a casa la sera stessa dell’intervento. Il recupero è più veloce. Generalmente, dopo 7 giorni si tolgono i punti e dopo 10 si può riprendere a svolgere la maggior parte delle proprie attività abituali.

L’addominoplastica classica

Nell’ambito della chirurgia estetica addominale è, ancora, l’intervento più comunemente scelto. Permette di eliminare grossi quantitativi di grasso in esubero e pelle in eccesso da tutta la superficie addominale. L’intervento consiste nell’incidere a livello del pube come nella mini-addominoplastica ma, in questo caso, il taglio sarà più lungo. Generalmente l’incisione va da fianco a fianco. A questo punto, se necessario, il chirurgo accederà all’interno dell’addome e potrà riparare o riposizionare la fascia muscolare addominale. In seguito potrà rimuovere il grasso e la pelle eccedente e suturare, eseguendo una sorta di lifting dell’addome. L’addominoplastica è consigliata a:

  • uomini e donne con un moderato o importante problema di addome pendulo, causato da forti perdite di peso o post-gravidanza- uomini e donne con un danno al muscolo addominale, che rende l’aspetto della pancia poco simmetrico, poco compatto
  • uomini e donne con gravi problemi di smagliature, pieghe e accumulo di grasso, liquidi e pelle cadente a livello di tutto l’addome e non solo al centro

L’addominoplastica classica si esegue in anestesia totale e obbliga ad almeno 24-48 ore di ricovero. L’intervento dura in genere un paio d’ore ma, a seconda della gravità della condizione di partenza, può essere anche più lungo. Il recupero consiste in una fase di convalescenza di minimo tre settimane: dopo questo periodo di tempo, a poco a poco, si torna alla propria vita abituale, incluso lavoro e attività sportiva dolce come, ad esempio, passeggiate o moderate pedalate.

L’addominoplastica circonferenziale

Si tratta dell’intervento più completo di ricostruzione e rimodellamento addominale: permette di eliminare grasso e pelle eccedente non solo dall’addome e dai fianchi ma anche dalla schiena. In questo caso l’incisione sarà eseguita su tutta la circonferenza del corpo del paziente: da un fianco all’altro comprendendo anche la bassa schiena. Anche in questo caso è possibile, se necessario, abbinare all’addominoplastica circonferenziale una liposuzione e una manovra di riposizionamento muscolare. Infine, si sutura tirando la pelle, eliminando anche eventuali segni, smagliature e inestetismi cutanei. Questo tipo di approccio è indicato per:

  • donne e uomini ex obesi, che hanno subito un’importante perdita di peso e hanno pelle pendula che non si localizza sul solo addome ma anche sulla parte inferiore della schiena

Anche questo intervento si esegue in anestesia generale e ha una durata che supera, solitamente, le due ore. Prevede un ricovero di 24-72 ore, in base alla soggettiva evoluzione post-operatoria. I tempi di recupero sono equiparabili a quelli dell’addominoplastica tradizionale anche se, in alcuni casi, si consigliano 1-2 settimane di riposo supplementare.

Come sarà il risultato di un intervento di addominoplastica?

Che si scelga una mini, una tradizionale o una circonferenziale, il risultato post addominoplastica è un addome piatto, rimodellato, tonico, valorizzato da una pelle liscia, elastica e tirata. Con questo intervento si riesce ad eliminare il grasso superfluo e, di conseguenza, il rotolino di pancetta che rovina una bella silhouette. Tirando la pelle, inoltre, si ottiene un effetto lifting: rughe, smagliature, increspature della pelle scompaiono.

E le cicatrici? Tutte le incisioni di qualsiasi tipologia di addominoplastica vengono eseguite in basso, a livello pubico. Questo consente di nascondere agevolmente le cicatrici sotto la biancheria o sotto al bikini e sfoggiare un fisico perfetto, longilineo e armonioso. La cicatrice da addominoplastica non sparisce mai del tutto. Tuttavia, col passare del tempo, tenderà a diventare sempre meno visibile perché prenderà più o meno lo stesso colore della pelle. A un anno dall’intervento, se lo si ritiene necessario, si possono fare delle sedute di chirurgia estetica al laser, che minimizzano la visibilità delle cicatrici.