E’ innegabile che il Covid-19 abbia notevolmente cambiato le abitudini delle persone e l’approccio alla vita di tutti i giorni. Un impatto che fa riflettere e che obbliga a tenere alta l’attenzione in materia di salute e sicurezza e di diritto sul lavoro.
La pandemia ha paradossalmente acceso i riflettori sulla necessità di costruire un futuro migliore ed è necessario tenere bene a mente le conseguenti “interferenze” tra la salute dei cittadini e la salute dei lavoratori. Per questo, fin dai primi giorni di lockdown, sindacati e imprese hanno firmato in accordo con il Governo un protocollo per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori dal possibile contagio da Covid.
L’obiettivo è quello di garantire la salubrità dell’ambiente di lavoro. Successivamente il protocollo è stato integrato con ulteriori direttive anche valutando i risultati ottenuti ad un mese dal suo arrivo.
Il protocollo per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori
A distanza di un anno, frequentare corsi di sicurezza sul lavoro online è quindi divenuta una prerogativa per tutti i soggetti coinvolti nella vita lavorativa. Una formazione indispensabile dove il protocollo diviene una vera e propria guida da analizzare, studiare e conoscere nel dettaglio.
Il testo di articola infatti in 13 punti dove vengono approfonditi tutti gli aspetti relativi ai lavoratori e alla vita in azienda (dall’organizzazione aziendale all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuali). Importante anche conoscere l’entrata e l’uscita dei dipendenti e saper gestire una persona sintomatica al meglio.
Questi i 13 punti stabiliti dal protocollo diramato tramite il portale del ministero del Lavoro e delle politiche sociali:
- informazioni ai lavoratori;
- modalità di ingresso in azienda;
- istruzioni sull’accesso dei fornitori esterni;
- pulizia e sanificazione in azienda;
- precauzioni igieniche personali;
- utilizzo di dispositivi di protezione individuale;
- gestione degli spazi comuni (mensa, spogliatoi, aree fumatori, distributori di bevande e/o snack eccetera);
- organizzazione aziendale (turnazione, trasferte e smart working, rimodulazione dei livelli produttivi);
- gestione dell’entrata e dell’uscita dei dipendenti;
- spostamenti interni, riunioni, eventi interni e formazione;
- gestione di una persona sintomatica in azienda;
- sorveglianza sanitaria e collaborazioni tra medico competente, datore di lavoro e le Rls/Rlst;
- aggiornamento del protocollo di regolamentazione.
Il “Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” è stato confermato anche successivamente, e ha ribadito le raccomandazioni relative all’uso di mascherine e alle altre misure di protezione, finalizzate alla riduzione del contagio, tra cui il distanziamento fisico e il lavaggio delle mani. Inoltre riporta altri protocolli e linee guida nei diversi settori lavorativi.
L’importanza della formazione sicurezza sul lavoro
L’avvento del Coronavirus ha reso ancora più necessario il rispetto dei decreti legislativi in merito alla formazione, l’informazione e l’addestramento per tutti i lavoratori. Il datore di lavoro deve infatti predisporre percorsi necessari per far conoscere tutte le regole e le metodologie. Con la formazione si punta al conseguimento delle capacità utili e indispensabili per ridurre i rischi e tutelare la sicurezza personale. Il Covid non deve quindi far dimenticare l’importanza della formazione che aiuta a riconoscere, e di conseguenza a ridimensionare e a controllare, i rischi presenti in azienda.
Durante l’addestramento tutti i dipendenti apprenderanno anche l’utilizzo pratico e corretto di tutti i dispositivi, i macchinari e le strumentazioni utilizzati per le varie fasi di lavoro o per intervenire in caso di rischio.